Ancora due parole sui Komposita nella lingua tedesca…
A sostegno della non-complessità della lingua tedesca mi capita spesso di parlare delle parole composte, cioè di quelle parole che risultano dall’unione di più termini e che, nella lingua in questione, non sempre sono impronunciabili e interminabili… La traduzione italiana è solo apparentemente più semplice!
La composizione avviene tra tre o, ancora più frequentemente, tra due termini: tra due sostantivi, tra un sostantivo e un verbo, tra una preposizione e un sostantivo… Il fatto che non tutti i composti si trovino sul dizionario è anche indice della possibilità di crearli all’infinito, cosa che con un po’ di coraggio anche gli studenti principianti possono cimentarsi a fare!
Vediamo tre esempi:
Il primo:
Wein: vino
Glas: bicchiere
Weinglas: bicchiere da vino
(tedesco: 8 lettere – italiano: 15 lettere, 3 parole – e se vogliamo, anche 2 spazi!)
Il secondo:
Freiheit: libertà
Meinung: opinione
Meinungsfreiheit: libertà di opinione
Piccolo appunto sulla pronuncia sia di Weinglas che di Meinungsfreiheit: entrambi contengono il famoso dittongo -EI- che si legge /ai/ . Dico famoso perché i numeri in tedesco fino al 3 li conosciamo quasi tutti e ne sapremmo riconoscere la trascrizione in lettere (eins, zwei, drei, appunto). Ora, superato il superabilissimo e unico ostacolo rappresentato dal dittongo -EI- (/ai/), si può leggere il resto come se si stesse leggendo una parola in italiano (non in inglese!), e vi assicuro che senza nessun ritocco la vostra pronuncia sarà quasi perfetta!
Terzo esempio, un composto formato da 3 parole:
Erdbeere: fragola +
Eis: gelato +
Becher: bicchiere, coppa
=
Erdbeereisbecher (16 lettere, un sostantivo): coppa di gelato alla fragola (24 lettere, tre sostantivi, una preposizione semplice, una preposizione articolata)
Fermate ora un tedesco per strada e provate a spiegargli come si legge “bicchiere”, o perché la g di “fragola” è diversa dalla g di “gelato” e perché per una cosa così semplice e buona come un Erdbeereisbecher mi servono tre sostantivi, una preposizione semplice e una preposizione articolata.
Ci sono poi composti tedeschi meno immediati nella loro “decifrazione” ma che ritengo particolarmente affascinanti. Uno per tutti, tra i miei preferiti, è Sanduhr. Significa “clessidra” ed è composto dal sostantivo Sand (sabbia) e da Uhr (orologio). Io che sono una “animista della parola” e ritengo che tutte le parole abbiano un’anima, trovo che questa parola, nella sua semplicità, abbia un’anima particolarmente bella.
E per concludere, un esempio tra altri ancora meno immediati ma che trovo molto simpatici: Schildkröte , ovvero “tartaruga”, formato dai sostantivi “scudo” e “rospo”.
In tedesco una tartaruga è infatti un rospo con lo scudo.
Per anni l’immagine del rospo con l’armatura mi ha fatto sorridere e a volte dire “mah!? Solo loro…”, ma di recente ho scoperto che nel dialetto di Massa la tartaruga si chiama “bodda cocciana” che significa rospo col coccio… un altro rospo! E chissà quanti altri rospi in altre lingue o dialetti.
Al di là di questo esempio colorito, le parole composte non sono certo estranee alla lingua italiana. Basti pensare a “crocevia”, “portacenere” o “sottopassaggio”…e tantissime altre. La logica di composizione è identica. La differenza è che in tedesco si incontrano più frequentemente!
Non vorrei ridurre il tutto a una competizione sul numero di lettere dei sostantivi o sulla frequenza con cui si ritrovano i composti in una lingua o nell’altra… Il mio è solo un invito alla riflessione da parte di chi non direbbe mai che il tedesco è la lingua più semplice con la quale si sia confrontata, ma che vuole almeno contribuire a far sì che dalla lingua tedesca si rimuova una volta per tutte l’etichetta di “lingua impossibile”.
Ah. Diffidate della parola Donaugrossschifffahrtswegdampfschifffahrtgesellschaftskapitänsuniformknopf.
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